mercoledì 31 maggio 2017

Al pascolo [flora&fauna]


Ogni anno a metà-fine settembre ci si ritrova per "buttare giù" il programma dell'anno successivo.
Che già a fare lo slalom tra feste comandate ci vuole un certo impegno.
E resta comunque la roulette russa con il meteo. Neve, pioggia, sole ... fiori ... tutto a gratis!


E così, anche questa domenica, un po' ammaccati ma incolumi, dopo qualche difficoltà logistica - ma che devono toccare proprio tutti a noi i catorci ancora in circolazione?! - siamo riusciti a raggiungere la nostra meta: il Passo Brocon, il passo delle eriche.

Radunato il mio gregge bipede - stavolta come cane pastore ufficiale - sono riuscita ad imporre l'ordine quei pochi minuti - che come soglia d'attenzione stiamo piuttosto bassini - sufficienti a dare le indicazioni storico-naturalistiche prima di cominciare l'escursione lungo il famoso Trodo dei Fiori.
Quindi belli belli, tutti in fila indiana, siamo partiti zigzagando per risalire prima i prati-pascoli e poi, oltre il limite della vegetazione, lungo la cresta calcarea sempre più affilata attraverso le trincee, fino a raggiungere un bel punto panoramico.
E intanto il gruppo alé ... in ordine sparso ognuno per i ca(vol)i suoi! Sì che non ricordo di aver mai dato l'ordine del rompete le righe (ANZI!!!) ...



 









Poi, ridiscesi alla selletta successiva, mentre radunavo un po' delle mie indisciplinate pecorelle, qualcuno ne ha approfittato per salire la vicinissima cima del Col del Boia e chissà, magari la prossima volta, senza altri impegni,  sarò libera anch'io di andare a darci un'occhiata ...




Raggiunta la sottostante forcella Cavallara abbiamo varcato le (in)visibili, incantate soglie del Lagorai, passando, in pochissimi metri, ad un ambiente completamente diverso e trovandoci a percorrere un piacevole sentierino tra le scure rocce vulcaniche, circondati da migliaia di piante di rododendro quasi pronte a sbocciare ...
Peccato il "quasi" perché dovrebbe essere uno spettacolo unico vederli in piena fioritura!


Alla forcella successiva siamo scesi in direzione di un paio di minuscoli laghetti, al primo del quale ci siamo subito sparpagliati per una pausa.
Terminato il pranzo, mentre in cielo correvano nuvole veloci e noi ce ne stavamo tra sole ed ombre, stesi a sonnecchiare come armenti pacifici, ad un tratto è stata richiamata l'attenzione su dei minuscoli "esserini" nell'acqua: infatti tra la miriade di girini c'erano delle larve di tricottero con i loro astucci multicolori. Davvero una gran bella sorpresa!

 
 


Ripreso il cammino abbiamo aggirato il secondo laghetto, a quota leggermente inferiore, cercando di non sprofondare tra gli sfagni di una nascente torbiera.
Purtroppo però, avendo avuto il gruppo al seguito, non mi sono potuta fermare di più per soddisfare le mie crescenti curiosità per questo tipo di ambiente ...


 


Risaliti tranquillamente fino alla sella del Col del Boia, abbiamo poi completato il giro rientrando al Passo lungo una comoda mulattiera.
Giusto in tempo per evitare un improvviso piovasco passeggero e, soprattutto, per il nostro solito ricco (ab)buffet di fine escursione ...





Escursione molto semplice, magari sarebbe stata meglio se si avesse potuto metterla in calendario più avanti nella stagione, vista la scarsità di fiori, anche se, ad un occhio attento, c'erano comunque molti spunti interessanti.
Certo che a portare in giro certe bestie si sa che poi le soddisfazioni sono quelle che sono ...


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