mercoledì 10 agosto 2016

Nel Cuore delle Montagne


Le Montagne hanno un cuore leggero, fatto di nuvole e sole, di alti cieli di un azzurro inarrivabile ...

A volte mi quasi mi sorprende vedere come montagne che alla prima vista presentano vertiginosi versanti a picco, poi man mano che ci si avvicina, svelino dei lati quasi nascosti sui quali il sentiero sembra quasi crearsi da sé e lasciandosi così vincere docilmente.

Per festeggiare le tanto sospirate ferie – nonché il compleanno della Comare – come compito estivo ci siamo dedicati alla ricognizione per una prossima escursione del Gruppo. Che neanche a dirlo sono sempre la parte migliore del lavoro …

Partiti alla volta di Sella Nevea, raggiunto il parcheggio abbiamo cominciato a notare uno strano affollamento. Salvo poi capirne il perché non appena raggiunti gli impianti di risalita … nel pomeriggio ci sarà il concerto di Nicolò Fabi. Allora meglio sbrigarsi a salire prima di trovare traffico!
Arrivati al rifugio Gilberti comodamente seduti nella cabina della funivia abbiamo cominciato a cercare qualche traccia di sentiero tra le sbancate degli impianti da sci.
La vastità del panorama roccioso sarebbe magnifica se non ci fossero terrapieni, tralicci e cannoni "antivalanga" un po’ ovunque.
 
 
 
 
 
Papaver julicum
 
 



Rassegnati a percorrere le piste da Sella Prevala passiamo sul versante sloveno, che presenta lo stesso tipo ambiente violentato dall’uomo.  

Ma noi cerchiamo di guardare oltre i cavi, verso la cresta calcarea che più in là si innalza fino al Kanin (io lo scrivo con la K!), anche perché è “appena ” più in su dell’ampia sella del Škrbina pod che si innalza la punta del monte Forato, la nostra meta principale.
A dire il vero anche da qui il versante non mi sembra offrire il fianco alla salita, ma tant’è … scopriremo il sentiero un passo dopo l’altro!


 

Sfruttando la naturale gradinatura della roccia calcarea passiamo da una cengia all’altra, sempre più aree, fino a salire gli ultimi passaggi che portano alla larga vetta.
Nonostante il condensarsi dell’umidità delle 12:00 (puntuali!) abbia accumulato articolate nubi sulla maggior parte delle vette circostanti, il panorama è a dir poco grandioso. Peccato solo dover scendere in fretta a causa del vento impetuoso che non ci lascia tregua dalla partenza e che in questa cresta esposta non possiamo evitare in alcun modo.





 

 




Ritornati all’attacco della via, proseguiamo lungo il versante in direzione del Foro – Okno – che dà il nome al monte: gli effetti del carsismo in questo caso si sono sbizzarriti a creare un ponte naturale che chiude un’apertura di circa 10x7,5m.
Mentre sulla vetta c’eravamo solo noi – gli unici salitori della giornata a parte, forse, qualche camoscio – qui c’è un discreto traffico di turisti ed escursionisti di passaggio.
Aspettiamo il nostro turno per salire gli ultimi gradini e poterci affacciare sul versante italiano dove, qualche centinaio di metri più giù fervono gli ultimi preparativi prima dell’inizio del concerto.









Soddisfatti, ridiscesi sulle piste, decidiamo di cercare il sentiero che – stando alla carta e ad alcune relazioni – dovrebbe passare a ridosso delle Cime Pecorelle ed arrivare a Sella Prevala. Ed in effetti i segni ci sono.
Li seguiamo prima in un dedalo di rocce e cavità scavate dall'acqua, poi lungo un tranquillo sentierino che appena svoltato il versante si tuffa verso la sella, lasciando ad un cavo lasco, l’atterraggio franoso sulla pista.


 

 

 

Ci concediamo una sosta ascoltando qualche nota che, vento permettendo, arriva fin quassù. Poi, dopo l’ultimo tratto in salita, cominciamo la lunga, ma tranquilla, discesa per  la mulattiera di guerra che lambisce le pendici del Monte Poviz, fermadoci di tanto in tanto – oltre che, come sempre, per chiacchierare meglio – per ammirare le meraviglie del paesaggio lavorato dal carsismo, qualche resto militare o - più giù nella piacevole ombra della faggeta - qualche orchidea dolcemente mossa dall'aria ...



 








 

 

Epipactis artrorubens


Arrivati a Sella Nevea ci troviamo nel bel mezzo di quanti stanno rientrando dal concerto ... ma nonostante il traffico noi abbiamo ancora tempo e voglia per gustarci fino in fondo questa giornata spettacolare!



Eescursione fantastica in un ambiente naturale magnifico, peccato solo per lo scempio causato dalle opere delle piste da sci … ma visto che sono in vacanza evito l’altrimenti doverosa polemica sulla visione limitata di chi si ostina a voler sfruttare la montagna puntando solo ed esclusivamente sugli impianti invernali ...!