martedì 28 giugno 2016

MO


MO lo dico ... sto tempo ha proprio rotto !!!


Di sicuro non si può dire che siamo di quelli che si arrendono facilmente, nemmeno al mal tempo.
Noi intanto partiamo, poi qualcosa si riuscirà pure a fare ... Però certe volte non ce n'è proprio per nessuno!

E allora che te ne fai all'ultimo minuto in mezzo al temporale - tempestivo ... - con una corriera di allegri (nonché "esigenti") gitanti?!
Beh con un salto carpiato all'indietro tiri fuori lo smartphone dalla manica e riesci ad improvvisare una visita guidata al museo ... semplice no?!
E, con la quantità d'acqua che è venuta giù nel frattempo, sono rimasti anche tutti ben soddisfatti!

Certo che a noi, il MOndeval, non dispiaceva nemmeno raggiungerlo con il bel tempo ...
Per sta volta però ci siamo "accontentati" di vedere lo scheletro del famoso Uomo di Mondeval al Museo Vittorino Cazzetta e poi, approffittando di una provvidenziale finestra di bel tempo pomeridiana, siamo riusciti anche a fare quattro passi e raggiungere un cimozzo da cui vedere - da lontano lontaaano ... - anche il grande masso erratico del sito di ritrovamento.























E prima o poi arriveremo anche a metterci gli scarponi sul Mondeval!



... e piove ..


lunedì 27 giugno 2016

Le Notti della Strega




 



 


Lune piene e Santi solstiziali.
Sono notti energetiche per le Streghe dei boschi e dei Laghi.
Beh però anche di ZanZare non ne mancano ...

mercoledì 22 giugno 2016

Sturm und Drang


Non ci sono più le mezze stagioni ...
O meglio, la mezza stagione c'è eccome, ma sta durando un po' troppo persino per i tempi supplementari!
Che poi, a dire il vero più che una stagione di mezzo, ci sono degli sbalzi di umidità e temperatura che si passa direttamente da novembre ad agosto, senza quasi passaggi intermedi, visto che tra una perturbazione e l'altra fa pure caldo, quel bel caldo umido fastidioso che fa subito sbuffare ...

E quindi, sarà per il meteo incerto o sarà per il traffico (a due ruote) insolito, ma stavolta la domenica mi sa che era cominciata già da casa con il piede sbagliato o, per meglio dire, con il momomo ...
Già CASA ... perché nel frattempo qui c'è qualcuno che finalmente entra nella sua nuova casa e aveva bisogno di una consulenza pratica - oltre che un doveroso sostegno emotivo e morale - da chi, come me, di case ormai ne ha cambiate fin troppe ...
E allora via tra grandi magazzini e bagagliaio dell'auto, supermercato e ri-bagagliaio (ormai al limite della capienza), prima di poter iniziare a dare alla parola "casa" una certa pienezza ... che anche se non è ancora un vero trasloco alla fine eravamo tutti e due esausti, per non dire stravolti!

E così, domenica, a caccia di qualche residuo di sole dopo due giorni estivi - dopo alcuni chilometri di deviazione - arriviamo finalmente a Laste.
Tempo di parcheggiare e ci accorgiamo di aver lasciato a casa la cartina e non ricordare bene dove attacca il sentiero, ma poco male: la meta che abbiamo in mente è ben evidente e basterà raggiungere il paese vicino per trovare il segnavia. Quello che ci preoccupa di più è il cielo grigio e nuvoloso.
Così, una volta raggiunto il "punto di non ritorno" in cui il sentiero attacca a salire per raggiungere le creste, ci fermiamo di nuovo con il naso all'insù a guardarci intorno e fiutare l'aria ... Non servono certo bollettini per capire che nel primo pomeriggio pioverà e, con il dubbio sull'orario effettivo, alla fine ci sembra più salutare rinunciare all'idea iniziale: oggi è meglio se ce la prendiamo calma!



 

 
  
  

Godendo ancora di qualche fugace raggio di sole, decidiamo di percorrere la Strada de la Léda di servizio alle malghe e che per il primo tratto sale tranquilla in un bel bosco di larici ed è punteggiata ai bordi da migliaia di fiori bianchi e gialli di diverse specie. Non posso fare a meno di notare anche parecchie piante di orchidee maculate (dactylorhiza), ma purtroppo ancora tutte da sbocciare ...
Siamo proprio nel bel mezzo dell'area dei rilievi di origine vulcanica che dal Padon si spingono verso il Col di Lana e il Monte Pore e, appena fuori dal bosco, ci ritroviamo a salire tra dolci pendii erbosi punteggiati di piccoli tabià e mucche al pascolo che ci guardano passare incuriosite (e non sono le sole!).




 

 
  
 



Mentre il cielo ormai ha assunto ormai definitivamente i toni del grigio, lasciata alla nostra sinistra la deviazione per Malga Laste, abbiamo raggiunto la selletta tra il Col de la Casiera e il Col di Mezzodì dove, vicino a un crocifisso, vi è la traccia che dà accesso alle postazioni in caverna di Col Toront (tra l'altro toponimo assai diffuso, di cui vorrei approfondire l'origine), segnalate da alcuni cartelli sbiaditi.







Dopo una breve sosta, raggiungiamo un "belvedere" che si affaccia sulla valle del torrente Cordevole (dove erano il Forte La Corte e la tagliata di Ruaz), dominata dalla sagoma inconfondibile della dorsale del Sief, del Dente e del Col di Lana (di cui si vedono bene le strutture in vetta).




Quindi proseguiamo lungo le tracce - seguendo più il nostro fiuto che la scarsa segnaletica - infilandoci in più di una delle postazioni in cui erano posizionati i pezzi ( anche da 149mm) dell'artiglieria italiana.
 
 

 

  

 

 


Terminato il nostro giro esplorativo decidiamo di procedere in direzione delle Crépe Rosse - e magari provare ad affacciarci direttamente verso la Marmolada - ma, dopo un breve tratto di sentiero, alla fine ci raggiunge alle spalle l'attesa pioggia.
Armati di ombrelli, continuiamo a procedere, un po' sperando che passi veloce, un po' per vedere se c'è qualche riparo, ma poi ci rassegnamo: i tabià di Ruschéi sono ancora distanti e l'acqua aumenta.
Non ci rimane che tornare sui nostri passi.



Rientrati verso Malga Laste la pioggia ci dà tregua, così ne approfittiamo di dare un'occhiata prima di scendere. Poi via veloci senza più fermarsi, sperando di evitare il prossimo acquazzone.
E invece arriviamo nei pressi del rifugio Migon che in pochi istanti ricomincia a piovere decisamente, così passiamo subito oltre e tagliamo giù per il primo sentiero che scende in paese, anche se alla fine pioggia e vento freddo ci accompagneranno giusto fino all'auto ... alla faccia dell'estate!






Percorso Storico di Col Toront   (alcune - poche - informazioni in rete si trovano qui e qui ... )