lunedì 30 dicembre 2013

... in conclusione ...




E' passato esattamente un anno da quando, raccolte tutte le mie cose, nel cuore della notte - proprio come una ladra! - me ne sono scappata  da quella che sarebbe dovuta essere la mia casa ... una casa condivisa per 3 anni con chi allora era al mio fianco ... anche se in realtà non è mai stata la nostra casa ...
Non era una "casa" intesa come luogo familiare, come focolare attorno al quale riunirsi, perché è stata quasi sempre solo un posto di sosta a fine giornata, dove ci si trovava per condividere qualche pasto ... ed un letto ...
E forse non è mai stata nemmeno "nostra" perché, quando tutto è cominciato, le basi per costruire un "NOI", le fondamenta per creare un futuro assieme erano già minate dall'interno ... era solo questione di tempo prima che crollassero del tutto ... e poi sono stati tanti gli errori - troppi ... da entrambe le parti - per riuscire ad andare avanti nel vicolo cieco in cui eravamo finiti ...

In conclusione ... dopo mesi ... anni?! ... di limbo, alla fine ho scelto di riprendermi la mia vita, di tornare a viverla e cercare di farne qualcosa che abbia un senso ... almenoperme!
Mi ero persa in un bosco buio di incertezze, fino a non sapere più chi fossi ... ma finalmente sono riuscita a ritrovarmi - ma prima ancora a farmi ritrovare - dopo tanto tempo ... a far (ri)uscire dall'ombra la Strega ...
Difficile dire se sono sulla strada giusta ... cerco di orientarmi su un sentiero che ancora non conosco ...
... ma se non altro ora procedo con tanta voglia di godermi anche il cammino ... senza più fughe ... e magari con un briciolo di fiducia in più in me stessa ...



lunedì 23 dicembre 2013

Condensa


Ore 7:00
Il buio è appena rischiarato da lampioni solitari e frenetiche decorazioni natalizie avvolte in una pesante nebbia lattiginosa. 
Poco convinti, siamo scivolati, il più lentamente possibile, fuori dai nostri letti caldi e preparati ad una nuova avventura. D'altra parte con tutte le festività alle porte ogni occasione è buona per fare qualche passo per tenersi in forma.
Stamattina siamo in quattro. 
Ci ripariamo dall'umidità sotto gli archi della ex scuola elementare, ombelico del nostro piccolo mondo escursionistico, mentre cerchiamo di inventarci una meta. Le prime idee assonnate che non trovano consenso: troppo distante ... troppo traffico al rientro ... troppa poca neve ...
Poi un barlume ... il Parco delle Dolomiti Bellunesi, che ultimamente ritorna spesso nei nostri discorsi ... e alla fine si decide di andare a cercar neve al Rifugio dal Piaz.

Ore 9:00
Arriviamo al Passo d'Aune e ci prepariamo.
Anche qui basse nuvole grigie ed umido, ma non rinunciamo. Carichiamo le ciaspe sugli zaini, anche se di neve se ne vede poca anche verso le cime.
Non sono mai stata da queste parti, ma conoscendo la conformazione del luogo non chiedo neanche il dislivello, so già che oggi saranno almeno 800-900m.

 
Prendiamo il sentiero poco oltre le ultime case e procediamo tranquilli chiacchierando. All'inizio le gambe stentano un po', poi prendo il ritmo e la salita nel bosco si fa piacevole, nonostante l'umidità.
Camminando a livello della faggeta dobbiamo fare attenzione alle foglie bagnate che nascondono rocce e radici insidiose, e più su anche tracce di neve ghiacciata. 
Dopo un'ora il panorama cambia: abeti radi che lasciano già intuire gli spazi aperti delle vette e una debole parvenza di sole.
Poco dopo troviamo la prima neve. Pessima. 
E' passato un mese dall'ultima nevicata seria e la poca neve che non si è ancora sciolta si è compattata, lasciando poca presa agli scarponi. Oggi di sicuro non è giornata per metter ciaspe.


Ore 12:00
E' ormai un po' che arranco.
Inizialmente pensavo che a rallentarmi fosse il timore per un taglio lungo una traccia su neve dura su per un tratto un po' esposto per i miei gusti, oppure l'aria fredda pungente che batte i nudi versanti ripidi, ma poi sbuchiamo sulla strada che a lunghe anse sale regolare al rifugio e sento ancora le gambe pesanti. Oltre ai movimenti mi accorgo che anche i pensieri stentano ad ogni passo: allora capisco che devo mangiare, appena possibile, oppure so già che tentare di proseguire così non sarebbe altro che un'agonia a passo di lumaca.
Intanto, da in fondo alle vallate, il suono delle campane di mezzogiorno supera la pesante coltre di nubi e arriva leggero fino a noi. A quel punto arrivo a un tornate della strada e mi fermo per un paio di datteri ed una tazza di the caldo. Tanto basta per ripartire ed arrivare al rifugio che poco più in su appare a brevi momenti tra la nebbia. 
Inaspettatamente aperto, veniamo accolti in rifugio con un bicchiere di vino e un buon piatto caldo. Le nostre fatiche sono ampiamente ripagate.
Oltre a noi solo pochi altri volonterosi hanno raggiunto questi luoghi silenziosi, decisamente la giornata non era delle più promettenti per uscire di casa.




Ore 13:00
Salutiamo i simpatici gestori e ci prepariamo a ritornare al freddo per scendere.
Partiamo in silenzio, poi, riguadagnata la quota degli abeti, al riparo dall'aria, riprendiamo un po' di buonumore e proseguiamo allegramente per il resto del sentiero.


Ore 18:00
Ormai siamo quasi a casa.
Per strada negozi illuminati e gente affaccendata nelle compere natalizie, poi solo buio e nebbia bagnata, a tratti piovigginosa. Ma non importa.
Noi oggi abbiamo avuto la nostra giornata di luce, la nostra boccata di umido ossigeno vitale ...

venerdì 13 dicembre 2013

Ricominciamo ... in dolcezza!



Stasera ci si riunisce: si presentano le uscite invernali in programma.

Per l'occasione mi sono divertita a produrre un po' di biscotti di forme e gusti differenti ...

giovedì 12 dicembre 2013

Ricominciamo!


L'anno scorso ... anche se veramente era già il 2013, quindi solo pochi mesi fa ... dopo una stagione prodiga di neve, all'ennesima ciaspolata (tra l'altro non propriamente prevista, vista la quota relativamente bassa, appena sopra i 1500m, ed il periodo, metà aprile!), mi ero ripromessa di non aprire nemmeno più il freezer almeno fino a Natale per non vedere più bianco!

... in realtà poi di neve ne abbiamo pestata ancora parecchia ...
... ma in quel momento ero proprio satura ... come se mi fossi abbuffata di dolci fino alla nausea ...

Eppure ... è inevitabile, è bastato un attimo: appena viste le prime cime imbiancate, appena sentito l'odore della neve nell'aria e subito mi è tornata la voglia di sentire il cri-crok della neve ancora intonsa prima del nostro passaggio ...



Dopo un paio di fine settimana in pianura (accidenti che malinconia!) e sebbene ancora con la schiena dolorante dal Colpo di Strega (accidenti che fatica!), domenica finalmente ho tirato fuori le ciaspe dal ripostiglio ed inaugurato come si deve la stagione invernale.

C'è chi ha definito l'uscita "ciaspinistica" ... ed in effetti alcuni passaggi sarebbe stato più sensato farli con ramponi e picozza ... ma il giro era bello e ne valeva la pena ... soprattutto considerando che il Lagorai è un Gruppo che frequentiamo poco.

L'idea era partita venerdì sera ed il passaparola ha incrociato vari giri di amicizie, quindi alla mattina in parcheggio ci siamo ritrovati davvero in tanti, addirittura 20, salvo poi "perderne" qualcuno a metà strada ...
Personalmente non ho stretto rapporti particolari con nessuno di nuovo ... d'altra parte mi era difficile arrancando (eccome!) in fondo alla fila ... ma i momenti in cui ci si fermava per una sosta e si scambiava qualche parola sono stati piacevoli.

Uno dei momenti migliori è sicuramente stato in casera, ad attendere che le PSM si infiammassero al tramonto ... e intanto accendere la stufa e preparare un caffé, scherzando per conoscersi un po' ...
E poi, nel volgere di pochi minuti l'immenso spettacolo pirotecnico ... con le Pale di San Martino che prendevano l'intera gamma cromatica dei rossi, mentre il cielo dietro il Cimonega passava dall'azzurro al blu, virando delicatamente sui toni verde-giallo-rosa-viola ...

Tramonto da Casera Grugola

Eh sì ...
Questo è stato proprio un giorno di luce!

mercoledì 11 dicembre 2013

Alice




A volte il destino ti bussa leggero su una spalla ... altre invece ti arriva addosso come un camion alle spalle ...

Oggi mi ha chiamato tua madre.
O meglio, in pausa pranzo ho richiamato un numero che ancora non conoscevo da cui in mattinata mi era arrivata una telefonata.
Mi aspettavo qualche impegno o qualche scocciatura, insomma una cosa veloce e indolore.
Un paio di squilli, poi dall'altra parte una signora gentile, dalla voce già in là con gli anni, tra lunghi sospiri che cercavano di cacciare indietro il pianto, mi ha raccontato chi era ...
Sentire il tuo nome è stato un tuffo al cuore ...


Era il 26 novembre 2012 che sottovoce, come eri solita vivere, te ne sei andata ...

Purtroppo io l'ho scoperto solo poche settimane fa, poco dopo l'anniversario, quando un post sulla tua pagina FB mi ha portato a cercare di te ... anche se tardi ...
Dopo il periodo in cui ci siamo conosciute e frequentate all'università - 2 o 3 anni in tutto - ci si sentiva solo saltuariamente, con qualche messaggio veloce, giusto un saluto o un pensiero agli studi o alle montagne ...
Le tue amate montagne di Cortina ... il regno delle meraviglie in cui eri cresciuta ... che dovendo ormai abitare in pianura, vedendo le mie foto, mi dicevi spesso quanto ti mancavano ...

Sapevo che eri malata, che gli studi si erano arenati per questo, ma confidavo che, terminata l'ultima manciata di esami, prima o poi avrei potuto festeggiare la tua laurea.

Ti piaceva leggere e molto anche scrivere ... 
Oggi tua madre mi diceva che scrivevi tanto ... no, gli ultimi tempi no, ma finché hai potuto scrivevi tutto ...
Anche il mio nome ... tra i primi posti tra le tue amicizie ...

Tra le tante persone che attraversano la nostra vita tutti i giorni ce ne sono alcune che lasciano il segno, e tu, con la tua delicatezza, eri sicuramente una di queste.
Quello che invece non avrei mai immaginato è che anch'io avessi lasciato un'impressione così profonda in te.
Ricordo tanti momenti ... eri sempre allegra e sorridente e, anche se di carattere eravamo diverse, alla fine insieme ci divertivamo molto.

Mi dispiace mamma di Francesca se non ci siamo conosciute quando lei era ancora viva e di aver saputo dopo tanto tempo che lei non c'era più ... Avrei voluto annullare la distanza fra noi e abbracciarla, non solo con le parole ...
Ma soprattutto avrei voluto dirle con le parole giuste che le sono infinitamente grata per l'immenso regalo che mi ha fatto.
Grazie.

Grazie Francesca! <3