Recentemente leggevo un
articolo sulla sopressione dei sentieri a favore della costruzione delle piste forestali.
Al di là di quella che può essere la personale riflessione sulla gestione del territorio montano e sullo sviluppo di un turismo più rispettoso dell'ambiente, senza voler entrare in polemiche, posso affermare che in effetti dover percorrere una strada sterrata, tanto più a ridosso dell'impianto di una seggiovia abbandonata ormai da alcuni anni e senza avere alcuna alternativa valida di sentiero, lascia per lo meno insoddisfatti.
Ma la colpa è mia.
Era da tempo che volevo andare al
Rifugio Scarpa-Gurekian ma, anche se avevo già sentito dei commenti poco incoraggianti sulla strada di accesso, alla fine sono riuscita lo stesso a soddisfare la mia curiosità.
Nonostante sulla carta (nemmeno così vecchia), non sia segnata la strada, abbiamo cercato invano i segni che ci portassero sul vecchio sentiero ma alla fine, non fidandoci delle tracce anonime che si intravvedevano qua e là, abbiamo dovuto rassegnarci a seguire la pista.
Dopo il primo tratto abbastanza tranquillo, poco oltre la metà del percorso abbiamo cominciato a trovare alcune tracce di ghiaccio ...
Superati il primo paio di tornanti all'ombra salendo lungo il prato, siamo sbucati al sole fiduciosi che la situazione migliorasse, in realtà invece ci siamo ritrovarti davanti ad una lastra di ghiaccio compatta e particolarmente scivolosa da dover attraversare, ma - calzando i ramponcini io e con una tecnica più "di impatto" qualcun altro - alla fine siamo riusciti a proseguire.
Viste le condizioni poco invitanti della strada, abbiamo deciso di
salire direttamente per il pratone della vecchia pista da sci poi,
superate le ultime rampe di neve dura e raggiunti i vecchi impianti,
siamo arrivati fino al rifugio, che fortunatamente era aperto.
Anche se salendo avevamo incrociato altri "camminatori" in rifugio ci siamo ritrovati da soli con il giovane gestore e un paio di aiutanti: uno arrivato con noi con delle provviste e l'altro ... indubbiamente addetto alle
prrrr ...
Dopo esserci riscaldati con un the caldo e goduti la panoramica dal finestrone del rifugio (altro che tv!) abbiamo deciso che le alternative per la giornata, specie senza ramponi seri, erano ben poche, così, un po' a malincuore, siamo ritornati sui nostri passi.
Superati
quasi indenni i tratti di strada ghiacciata, fortunatamente, almeno scendendo, siamo riusciti ad imboccare qualche tratto del vecchio sentiero ...
Se ci fosse stata sufficiente neve per utilizzare le ciaspe, forse percorrere la strada avrebbe avuto un altro effetto, probabilmente sarebbe stata anche una comodità e magari la giornata sarebbe risultata più soddisfacente.
Certo che però le carcasse abbandonate dell'impianto di sci mettono una gran tristezza, ancor di più in questo inverno senza neve. Mi auguro che riescano a smantellarli presto, in modo da restituire alla montagna un po' della sua naturalità ...
Ad ogni modo, dopo la "delusione" della mattinata ci siamo consolati con una bella cioccolata calda in pasticceria e poi con una serie di tappe di shopping trapeutico (pure noi al centro commercilale di domenica, sì!) ...
