lunedì 25 febbraio 2019

Est


Dopo la lunga nottata di servizio, ci siamo gustati una meritata mattinata tra le coperte.
Ma poi, con gran parte della giornata di (quasi) sole ancora davanti, abbiamo ben pensato che c'era il tempo per risistemare gli zaini e partire per andare a dare un'occhiata verso est ...

L'idea era lì che frullava da un bel po' di tempo. E alla fine, con un colpo di coda, ce l'ho fatta ad infilarla in programma. Alla faccia di tutti quelli che ...

Così, spersi in tanta malora tra le colline a ridosso del confine, abbiamo trovato il nostro sentiero e  siamo scesi sul fondo della vallata.
Quasi subito i dubbi hanno cominciato a sciogliersi. Sentieri tra gli alberi e guadi sul torrente, tracce di muretti a secco ed antiche costruzioni: i luoghi hanno conservato la memoria di un tempo passato, di una montagna di bassa quota vissuta ed abitata secondo modi spesso difficili da comprendere al giorno d'oggi.






E poi, quasi nascosta nel cuore della roccia, l'incanto della cascata ancora addormentata nel freddo dell'inverno.



Ritornati lungo il torrente, abbiamo continuato a risalirlo fino all'imboccatura di una forra. Da qui il sentiero ci ha portato a risalire il ripido pendio, prima con l'aiuto di alcuni cavi passamano e poi grazie ad una infinità di gradini fino ad una stretta dorsale.
Qui, toccata la quota più alta lungo percorso, dopo aver guadagnato il belvedere sul Lavador, ci siamo concessi una breve pausa, quindi siamo rientrati sui nostri passi, mentre le luci nel bosco si facevano sempre più pesanti.







Rientrando verso casa era doverosa una breve pausa casearia ...
Tra un mese ci sarà tempo per portare a termine la traversata lungo tutta la lunghezza del sentiero e riveder le caprette. E poi sarà tutto più verde.
Non ci resta che confidare nel bel tempo ...

Čuku-là!



GruMO


Serata senza luna. Il momento in cui il bosco dorme. Tra le ombre, qua e là, solo qualche richiamo selvatico a rompere il silenzio ...
Viene da trattenere il respiro, in un'alchimia di sensazioni. 

Ma magari!!! In certe occasioni tocca badare ad un'orda di gitanti non meglio definiti che galoppa rumoreggiando leggiadramente pur di arrivare al tavolo imbandito nel più breve tempo possibile.
















Di sicuro ci siamo rifatti per il nuvolo dell'anno scorso, ma riuscire a godersi la montagna con così tanta gente a volte è veramente faticoso.

martedì 19 febbraio 2019

Tris


Chi la dura la vince ...
Non sono veloce, non sono veloce, non sono nemmeno coraggiosa. Ma accidenti se mollo!
Lasciando il dovuto spazio al tempo, o presto o tardi, molto spesso riesco ad arrivare alla mia meta ...

Questa cima è stata una delle prime salite con le ciaspe di un "certo" impegno che abbia fatto, un po' per il dislivello, un po' per la ripida salita finale, lasciando la comoda stradina di servizio ad una centralina, su dritti per il pendio scalinando con le punte delle ciaspe.
Ricordo bene che era nel periodo di Carnevale - con degli ottimi crostoli ad aspettarci al rientro alle auto - e che fu una scelta di ripiego a causa del meteo non proprio ottimale.
Fu una bellissima esperienza, con una gran botta di autostima per esser riuscita ad affrontare il "muro" finale (con il sottofondo di qualcuna che urlava di fidarmi dei rampanti), peccato che nella nebbia umida il paesaggio lattiginoso si distingueva a malapena.
Altri tempi ...


Poi siamo tornati un'altra volta, per la prima ciaspolata di stagione tra amici. La giornata era discreta, con dei bellissimi giochi di luce dati dal sole velato dalle nuvole in movimento, peccato solo che, una volta in cima, il panorama fosse completamente nascosto!!!
Però ricordo di aver raggiunto anche la seconda cima, di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza, che, sebbene più bassa di un paio di metri, in effetti sarebbe quella ufficiale.


E finalmente al terzo tentativo ho scelto una giornata che non poteva essere migliore: sole caldo (fin troppo) e cielo completamente limpido. E che la meta fosse quella giusta lo abbiamo notato subito dal piccolo parcheggio già pieno. Accidenti alle marmotte poco mattiniere!
In particolare, subito davanti a noi, erano arrivate altre 3-4 auto con un gruppetto dall'aria vagamente familiare ... ma poi noi ci siamo preparati subito e, alle 9:00 in punto, grazie alla poca neve compatta, siamo partiti velocemente senza ciaspe.

Per il primo tratto siamo saliti lungo l'ampia strada nel bosco ombroso, chiacchierando del più e del meno, godendoci la piacevole temperatura della giornata.
Poi siamo usciti nell'ampio pianoro della casera, dove ci siamo fermati per una breve sosta. Qui ci hanno raggiunto un paio di scialpinisti, mentre molti altri - almeno una dozzina - erano ben visibili in alto, in salita verso Forcella delle Sasse.





Ripreso il cammino, facendo lunghi tratti in pieno sole, ho dovuto fermarmi più volte a spogliarmi e bere, tanto era caldo!
Lasciato il rado bosco di larici dietro la curva, ci siamo trovati davanti le due cime gremite di sciatori.
Dopo gli ultimi tornanti, abbiamo raggiunto anche noi la cima ufficiale e, conquistato uno spazietto, abbiamo finalmente potuto ammirare l'ampio panorama.
Poi, mentre arrivavano altri sciatori, siamo scesi alla forcelletta che separa le due cime e risaliti alla seconda per trovare un posto tranquillo vicino all'antenna per sederci a mangiare, giusto in tempo per il mezzogiorno.












Dopo una mezzora di pausa, allietati dall'alto volo di due aquile, abbiamo calzato le ciaspe e siamo scesi velocemente tagliando fuori traccia, mentre il nutrito gruppetto di ciaspolatori, sbucato dall'ultima curva nel bosco, cominciava a salire gli ultimi tornanti.






Scesi velocemente fino quasi alla casera, nel frattempo presa d'assalto dai bambini del paese vicino, abbiamo poi ripreso la strada di rientro.




Alle 15:00 eravamo già in centro a Forno, a goderci una meritatissima bibita fresca, prima di rimetterci sulla trafficata strada verso casa.
Solo a sera ho avuto conferma che le mie sensazioni erano fondate e che in quel gruppetto di ciaspolatori schivato di solo pochi metri, c'era un amico!


Con questa piacevole e tanto desiderata cima quest'anno ho fatto l'en plein delle cime panoramiche del zoldano: Col Duro, Monte Pònta e finalmente il soleggiato Spiz de Zuel.
E son soddisfazioni!!!