martedì 22 luglio 2014

Gran Pi


Ecco di nuovo all'appuntamento dell'uscita sezionale dei due giorni ... immancabile appuntamento del penultimo fine settimana di luglio (ed abbiamo ben sperimentato come questa data abbia da esser scolpita nelle sacre tavole del Gruppo Escursionismo) ... uscita che (come la corrispettiva invernale) ci dà modo di fare qualcosa di più articolato della solita escursione domenicale e che soprattutto è l'occasione per spostarci in zone che, causa distanza, frequentiamo raramente.


Quest'anno la meta era il Gran Pilastro (Hochfeiler, 3510m) in Valle Aurina.


Già il primo giorno la salita dal paese di Lappago (1470m), passando per il Lago di Neves e lungo la valle della Pipa, fino all'accogliente rifugio Ponte di Ghiaccio (2545m), è stata una bella avventura tra rivoli d'acqua, prati fioriti e rocce scure, anche se a causa del caldo, della fame e di un fastidioso dolore all'anca destra, non sono arrivata in rifugio in buone condizioni.

Il secondo giorno, visto che ormai mi ero scorrazzata tutto l'armamentario,  mi sono comunque preparata per la salita in vetta, pur sapendo che non ci sarei mai arrivata (ma di questo già dubitavo ancora prima di partire da casa), ma avendo comunque come obiettivi l'andare sul ghiacciaio e conquistare finalmente i 3000m.

Ed è stato bellissimo ...

Alzarsi nel buio cercando di far meno rumore possibile, mentre il resto della camerata è ancora una sinfonia di mantici, ognuno col suo ritmo ...
Finire di prepararsi all'aperto ed aspettare la colazione mentre l'alba comincia a prendere colore, e poi via per il sentiero tutti in fila in silenzio, portandosi dietro ancora qualche brandello di sogno ...
Godersi il risveglio della montagna, con le nubi che salgono leggere e svelano all'improvviso un branco di stambecchi, mentre le marmotte fischiano nascoste tra rocce ...
Arrivare in forcella che il cielo ormai è azzurro e carico di promesse e cominciare ad armeggiare con imbraghi, ramponi, piccozze e corde, con i nodi che si imbrogliano tra le mani inesperte e nervose ...
Partire da prima di cordata e, dopo i primi passi timorosi, vedersi aprire davanti l'intero ghiacciaio, scintillante del primo sole, distendersi immenso dalle vette aguzze fin giù lungo la valle ...   
E l'emozione della prima volta, quella che non si scorda più ... che quasi piangevo dalla bellezza e dall'incredulità di essere lì  -  IO!  -  in quel momento ...

In fondo lo so che era solo un piccolo ghiacciaio innevato, ma per me sono stati istanti di pura felicità ... e di questo posso solo ringraziare lo straordinario UOMO che, oltre a camminare al mio fianco nella vita, rinunciando alla vetta mi ha dato la possibilità di fare questa magnifica esperienza ...

Poi, mentre gli altri del gruppo proseguivano in direzione della cima, che qualcuno poi ha valorosamente conquistato, la nostra scelta è stata quella di proseguire fino al rifugio Gran Pilastro (2710m) prima di rientrare e, considerata la fatica che ho fatto nel risalire il ghiacciaio e ridiscendere a valle (al lago ormai letteralmente mi trascinavo), devo ammettere che è stata la decisione più migliore per le mie condizioni fisiche ...


Anche se alla fine sono riuscita nei miei intenti solo in parte, visto che per i 3000 effettivi mancavano ancora alcune decine di metri, sono soddisfatta di quello che ho potuto fare ...
E poi le montagne sono sempre là ...

















Nessun commento:

Posta un commento