giovedì 5 gennaio 2017

Pioggerellina sottile


Bellissimo anche il giorno
in cui
cela il Monte Fuji

Kiri-shigure
Fuji wo minu hi zo
Omoshiroki

Matsuo Bashō



No, non qui sul nord-est che c'è alta pressione quasi per dispetto e non si vede goccia d'acqua (o magari fiocco di neve) da giusto un paio di mesi.
Però, se non altro almeno è arrivato l'nverno.
Quello vero, freddo come dovrebbe essere da stagione, alla faccia dei soliti allarmismi dei media. 
Così, per evitare la temutissima "sciabolata artica", per una volta ogni tanto ci siamo lasciati le montagne alle spalle e ne abbiamo approfittato per un viaggetto nel cuore frenetico della pianura: Milano!
Neanche a dirlo, l'unico motivo di richiamo possibile poteva essere solo quello dell'Arte.

Partiti nel buio antelucano della stazione ferroviaria, noi e pochissimi altri pendolari, risvegliati verso Verona ho poi passato il resto del viaggio con il naso attaccato al finestrino a controllare la presenza (o meglio, l'assenza!) di neve lungo le montagne che sfilavano veloci all'orizzonte.

Arrivati a Milano, tempo di districarci un po' con Metro e strade, ci siamo lasciati avvolgere nella nuvola ovattata che introduce alle sale esposizioni del MUDEC.


Innanzitutto abbiamo visitato una monografica su Jean-Michel Basquiat, da cui a dire il vero siamo usciti entrambi con la faccia un po' BH! ... Poi, decisamente molto più stimolante per i nostri gusti, una mostra sull'evoluzione umana e la collezione permanente.
Dopo quattro orette buone di questa ascensione in questo empireo culturale - dopo un altro bel giro di Metro e una fila onesta, sebbene in clima artico - siamo andati a vedere la bellissima esposizione sui tre grandi maestri giapponesi dell'Ukiyo-e. Peccato solo che la stanchezza ormai cominciasse a far fluttuare non poco anche la nostra capacità di apprezzamento, lasciando sfilare rapide le molteplici visioni su carta di riso, effimere come delicate farfalle trafitte da spilli.

Katsushika Hokusai, La grande onda di Kanagawa, dalle Trentasei vedute del Monte Fuji

Ormai sfiniti nel corpo e provati nell'animo dall'intensa giornata, abbandonati su un tavolino di un bar della stazione, ci siamo finalmente concessi una pausa ristoratrice, prima di riprendere il nostro treno verso casa, ritornando alla notte da cui eravamo partiti ...

 

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