martedì 31 maggio 2016

Sass Bagnai


Beh stavolta mi tocca proprio ammetterlo ... se non fosse stato per il nostro Mul Bruno che ci ha fatto arrivare all'attacco con la lingua di fuori, non saremmo usciti dalla ferrata in tempo prima dell'arrivo della pioggia.

Certo avremmo potuto uscire prima del "ponte tibetano" e risparmiarci così l'ultima trentina di metri abbondanti con un paio di passaggetti poco da ridere. E infatti per fare quel poco di dislivello, dall'uscita al livello del sentiero di arroccamento all'uscita effettiva della ferrata, ci abbiamo impiegato mezzora buona.
Il motivo di tale "ritardo" è il primo dei succitati passaggi dove la nostra Nella dopo alcuni tentativi a vuoto, ormai sfinita, alla fine si è fatta "pescare" dall'alto con l'aiuto della spalla della Comare, e dove pure io ho dovuto usufruire di una cortese manata sul sedere come spinta supplementare per arrivare ad un appiglio più facile per poi proseguire da sola.




 










Dopo aver firmato il libro di via, l'ultima paretina di pochi metri noi tre signore ce la siamo risparmiata senza troppi complimenti, uscendo dirette sul sentierino che aggirava comodamente l'ostacolo. 
A ripensarci, forse ce l'avrei anche fatta, con qualche minuto di sosta e un po' di concentrazione, ma in quel momento ero proprio stufa e con le prime gocce ho preferito la soluzione più veloce ...

 

Per la prima ora scendendo al Pian della Bala e poi risalendo fino a Malga Val Vecia la pioggia è stata una compagna discreta ma costante.
Poi, giusto un momento dopo esser entrati per il gentile invito dei gestori ad un corroborante bicchier di vino, si sono aperte le cataratte del cielo e giù acqua a secchiate!
Ben consigliati ad aspettare, mentre ci illustravano entusiasti tutti i pregi della malga, il nubifragio è passato velocemente lasciando spazio ad una modesta pioggerella ventata, che ci ha lasciato riprendere il nostro sentiero con più tranquillità. O almeno a me che non trovavo l'ombrello e quando ho visto il cartello dei 1700m di inizio della zona sacra mi sono quasi commossa ...


 



Raggiunto finalmente il rifugio di Cima Grappa, accolti con entusiasmo dai nostri amici, cambiati e ben rifocillati, prima di ripartire verso casa, abbiamo poi potuto goderci anche il (momentaneo) ritorno del sole!


 


Di certo, pur non essendo una patita di ferrate - non amo l'esposizione e non ho nemmeno una gran tecnica - sono contenta di averla fatta perché gli appigli erano sempre sufficienti per non dover "tirare" troppo cavo.
Purtroppo, anche se il meteo non invitava a godersi il panorama, grazie anche alla compagnia dell'allegra combriccola sono riuscita pure divertirmi! 




Ferrata Sass Brusai - Grappa

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