lunedì 21 marzo 2016

GiriNgirO


Finalmente questo inverno così indeciso sul da farsi è finito!
O almeno per quanto riguarda la pianura e la collina, dove i verdi si moltiplicano di giorno in giorno e le prime fioriture rallegrano la vista, mentre invece in quota invece le ultime abbondanti nevicate hanno lasciato la loro pesante eredità ... e chissà per quanto ancora!
E, a dirla tutta, a parte la fantastica traversata di Fanes, la neve di quest'anno - tardiva, pesante e poco sicura - non ha mai suscitato grandi entusiasmi.

Nella speranza, quindi, di archiviare definitivamente il capitolo ciaspe al più presto, per una domenica abbiamo risolto il problema - e soddisfatto la nostra voglia di primavera - cambiando mezzo di locomozione ...

Spolverate - letteralmente - le nostre due ruote, con l'indugio di pigrizia che inducono i primi tepori, abbiamo raggiunto Quinto di Treviso per percorrere la ciclovia Treviso-Ostiglia.
Dopo qualche problema iniziale nel trovare un punto di accesso lungo il fiume Sile - avendo deciso la destinazione all'ultimo eravamo ben poco documentati - dopo un paio di km strada provinciale, abbiamo addocchiato un attraversamento con tanto di cartello e alé ... siamo partiti!
Filati via dritti come i (pochi) treni che riuscirono a percorrere la via ferrata tra la sua inaugurazione (1941) e la sua distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale.

Fatti i primi 5 km circa in ghiaino di pertinenza trevigiana - ben affollati da ciclisti, corridori, camminatori e passeggiatori vari - siamo entrati in territorio padovano, tutto comodamente asfaltato.
Salvo qualche attraversamento su strada principale - ed il veloce passaggio per il centro di Camposampiero - il resto del percorso si svolge tutto nella tranquillità della campagna, tra piccoli paesi, case sparse e ville venete, quasi sempre protetti da un'alta siepe che, oltre a separare il giusto, ci ha offerto una piacevole ombra di arbusti fioriti.
Arrivati quasi fino alla ex-stazione di Arsego, di fronte all'ennesima rampa per attraversare una stradina di paese e consapevoli di dover anche tornare indietro, abbiamo sentito che sì, poteva bastare così, ed abbiamo fatto inversione marcia.

Dopo una comoda sosta pranzo a Camposampiero abbiamo ripreso con calma - anche per l'insorgere di qualche disagio con il sellino ... - la ciclovia fino ad incorciare la ciclabile GiraSile che, entrando a Quinto, ci ha permesso di ritornare al nostro punto di partenza, un po' stanchi ma decisamente soddisfatti!

 



 
 

 

Domenica diversa dal solito, ma sicuramente da ripetere!
Poi con questo giro abbiamo scoperto ce ci sono un sacco di altre possibili idee e varianti ...

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