giovedì 8 gennaio 2015

Si comincia ... in salita!


Dopo Capodanno, tra una tranquilla ricognizione ed in vista di un aggiornamento, c'era la voglia di fare un giro tranquillo per conto nostro e goderci un po' di sole prima di concludere le festività ...

Ore 9
Qualche grado sotto zero, partiamo da Podenzoi che il paese è ancora tutto in ombra.
Prendiamo il sentiero tra le ultime case e come sempre ho una partenza molto diesel: sarà per la nottata un po' agitata sarà per il freddo, ma alla prima rampa arranco indegnamente. Alla seconda rampa le gambe si attivano da sole e così io devo solo fare attenzione a dove appoggio i piedi sulle tracce di neve. Con la terza rampa comincia a colarmi il naso - l'utilità dei guanti! - segno che mi sto scaldando.
Poi finalmente arriviamo al sole e comincio a svegliarmi ed a godermi il sentiero tra alti muretti a secco, antichi faggi e vecchie case ormai quasi del tutto abbandonate. All'ultima baracca ci si toglie un strato di vestiario e si va.
Il sentiero, abbondantemente ricoperto da foglie secche, continua a salire nel bosco fino a sbucare su una spalla erbosa davanti ad un capitello. Da qui si piega decisamente verso nord-ovest e si prosegue con pendenza abbastanza costante lungo il fianco della montagna, lungo una piacevole mulattiera che attraversa tratti più o meno alberati, tra sole ed ombra, uscendo regolarmente su ampi prati pensili dove sono ancora presenti le tracce di pascoli ormai dimenticati.







Ore 12
Passiamo sotto Casera Colòn e ci vuole una breve sosta prima dell'ultimo tratto in salita: oggi faccio fatica a prendere il ritmo giusto e con il calo di energie rallento ancor di più.
Una manciata di minuti dopo arriviamo al confine del sole all'ultimo bivio sotto la Cima dell'Albero.
Il panorama da qui è spettacolare e in fondo si intravvede già il bivacco Tovanella, per raggiungerlo però bisogna immergersi nell'inverno e fare un lungo traverso nella neve: il terreno e l'esposizione non sono di mio gusto, così fatti pochi metri decidiamo di cambiare meta e tentare la vetta.
Cominciamo a seguire vecchie tracce e peste di animali selvatici lungo lo spallone erboso, quindi cerchiamo qualche ripido passaggio tra neve e mughi verso la cresta.
L'impegno e il sole caldo mi fanno sudare come neanche in piena estate!












Ore 14
Siamo in vetta!
O meglio, la vetta vera e propria si trova a una cinquantina di metri alla nostra destra appena più in su lungo la cresta, ma direi che la meta raggiunta è già più che soddisfacente!
Ora non resta che godersi la vista mozzafiato a 360° che in un respiro cancella tutta la fatica fatta fin qui.
Poi ci concentriamo sulla discesa lungo un canalone verso la Casera Colòn: mentre Qualcuno si muove agile come un camoscio io sono decisamente più impacciata così, per avere un po' più di stabilità, inauguro i miei ramponcini ... e mentre li tiro fuori dallo zaino mi accorgo pure di essermi scorazzata per tutto il giorno pala e sonda ...
Alla fine riusciamo a trovare la traccia giusta per arrivare alla casera e finalmente possiamo concederci una pausa per mangiare qualcosa.
Il sole però si sta velocemente avvicinando all'orizzonte e decidiamo di metterci in cammino.
La strada fatta è più lunga di quanto ricordavamo e così, mentre scendiamo, abbiamo modo di goderci i colori del tramonto prima dell'ultimo tratto di sentiero nel bosco.













Ore 17
Ormai si intravvedono i tetti del paese, ma ci soffermiamo ancora un attimo presso una vecchia casa dal tetto crollato: con le ombre della sera il suo curioso abitante ha messo fuori il suo musetto baffuto e si è fermato ad osservarci, così decido di spartire con lui gli ultimi due crackers che mi sono rimasti prima di proseguire.
Rientriamo all'auto che le cime più alte ancora trattengono gli ultimi riflessi di sole, mentre a Podenzoi le luci nelle strade si sono già accese.



Alla faccia del giretto tranquillo, anche oggi abbiamo macinato il nostro bel dislivello ...
Però mi è difficile poter immaginare una giornata migliore per poter cominciare bene il nuovo anno!


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