mercoledì 13 marzo 2019

Più&menO [Come il VentO]


Quelle giornate che vorresti solo poterti girare dall'altra parte nel letto.
Quelle giornate in cui non hai nessun entusiasmo nemmeno - o soprattutto - per andare in montagna. Ed il meteo non aiuta per niente.

Che in simili condizioni fossi pure la responsabile dell'escursione e che mi mancassero quasi tutti i miei punti di riferimento, andava da sé no?!

E insomma siamo partiti per il nostro lungo viaggio della speranza alla volta delle ridenti vallate pusteresi, confidando che l'ufficio turistico avesse prenotato un po' di bel tempo.
Ed in effetti, se pure Cortina era sotto una coltre di nubi, appena svalicato lo spartiacque, abbiamo cominciato a vedere qualche spiraglio di azzurro.

Pur arrancando con il pulminetto, il nostro autista è riuscito ad arrivare esattamente dove doveva e questo è stata già una cosa positiva (almeno per me).
E fortunatamente (?) dalla ricognizione aveva anche nevicato. Certo non da ciaspole, ma abbastanza da far finta di essere ancora in inverno.



Dopo una partenza da centometristi, cercando di tenere a bada i soliti "furbi" che se non fanno 3000m alla settimana non sono soddisfatti, ho ricompattato il gruppo lungo il sentiero di salita e abbiamo potuto fare il nostro passo tranquillo chiacchierando allegramente (tra uno sbuffo e l'altro).
Purtroppo, una volta usciti dal bosco, la facile stradina per il rifugio era diventata inagibile, per cui abbiamo dovuto continuare su dritti lungo la dorsale.
Nel frattempo le nuvole si addensavano e si disperdevano irrequiete, facendoci scaldare o rabbrividire a seconda di come ci concedevano qualche raggio di sole.





Peccato che, agli ultimi metri prima del rifugio, sia sia alzato un vento d'alta quota, un vento da 8000, freddo ed impetuoso, che ci ha costretto a cercare subito qualche angolo riparato dove rintanarci per poter riposare e mangiare qualcosa.




Il Corno, di là su, sebbene non fosse fulgido contro l'azzurro del cielo come l'avevamo visto - e salito - la prima volta, tentava più di qualcuno. Mi sarebbe piaciuto accontentarli ma, oltre alle dubbie condizioni della traccia, il tempo - sia meteorologico sia, soprattutto, cronologico - non era a nostro favore.
Così, ritemprati dalla salita, abbiamo ripreso la traccia per rientrare.


Scesi di quota, finalmente al riparo dal vento e grazie ad una provvidenziale schiarita, abbiamo avuto modo di riscaldarci con un bel sole.
Visto che, una volta raggiunto il pullman, era ancora relativamente presto (!) ci siamo intrattenuti senza fretta con il nostro consueto buffet di fine escursione prima di ripartire.
Complice probabilmente la giornata grigia, alla fine per strada il traffico era minimo e siamo riusciti ad arrivare a casa pure con un discreto anticipo rispetto a quanto programmato. Cosa sicuramente non positiva (autista a parte).

A saperle tutte prima, vista la lunga trasferta, si poteva impostare l'uscita diversamente ... ma credo che in una giornata così, sarei stata meglio a casa comunque ...  :-/

 

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