martedì 19 febbraio 2019

Tris


Chi la dura la vince ...
Non sono veloce, non sono veloce, non sono nemmeno coraggiosa. Ma accidenti se mollo!
Lasciando il dovuto spazio al tempo, o presto o tardi, molto spesso riesco ad arrivare alla mia meta ...

Questa cima è stata una delle prime salite con le ciaspe di un "certo" impegno che abbia fatto, un po' per il dislivello, un po' per la ripida salita finale, lasciando la comoda stradina di servizio ad una centralina, su dritti per il pendio scalinando con le punte delle ciaspe.
Ricordo bene che era nel periodo di Carnevale - con degli ottimi crostoli ad aspettarci al rientro alle auto - e che fu una scelta di ripiego a causa del meteo non proprio ottimale.
Fu una bellissima esperienza, con una gran botta di autostima per esser riuscita ad affrontare il "muro" finale (con il sottofondo di qualcuna che urlava di fidarmi dei rampanti), peccato che nella nebbia umida il paesaggio lattiginoso si distingueva a malapena.
Altri tempi ...


Poi siamo tornati un'altra volta, per la prima ciaspolata di stagione tra amici. La giornata era discreta, con dei bellissimi giochi di luce dati dal sole velato dalle nuvole in movimento, peccato solo che, una volta in cima, il panorama fosse completamente nascosto!!!
Però ricordo di aver raggiunto anche la seconda cima, di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza, che, sebbene più bassa di un paio di metri, in effetti sarebbe quella ufficiale.


E finalmente al terzo tentativo ho scelto una giornata che non poteva essere migliore: sole caldo (fin troppo) e cielo completamente limpido. E che la meta fosse quella giusta lo abbiamo notato subito dal piccolo parcheggio già pieno. Accidenti alle marmotte poco mattiniere!
In particolare, subito davanti a noi, erano arrivate altre 3-4 auto con un gruppetto dall'aria vagamente familiare ... ma poi noi ci siamo preparati subito e, alle 9:00 in punto, grazie alla poca neve compatta, siamo partiti velocemente senza ciaspe.

Per il primo tratto siamo saliti lungo l'ampia strada nel bosco ombroso, chiacchierando del più e del meno, godendoci la piacevole temperatura della giornata.
Poi siamo usciti nell'ampio pianoro della casera, dove ci siamo fermati per una breve sosta. Qui ci hanno raggiunto un paio di scialpinisti, mentre molti altri - almeno una dozzina - erano ben visibili in alto, in salita verso Forcella delle Sasse.





Ripreso il cammino, facendo lunghi tratti in pieno sole, ho dovuto fermarmi più volte a spogliarmi e bere, tanto era caldo!
Lasciato il rado bosco di larici dietro la curva, ci siamo trovati davanti le due cime gremite di sciatori.
Dopo gli ultimi tornanti, abbiamo raggiunto anche noi la cima ufficiale e, conquistato uno spazietto, abbiamo finalmente potuto ammirare l'ampio panorama.
Poi, mentre arrivavano altri sciatori, siamo scesi alla forcelletta che separa le due cime e risaliti alla seconda per trovare un posto tranquillo vicino all'antenna per sederci a mangiare, giusto in tempo per il mezzogiorno.












Dopo una mezzora di pausa, allietati dall'alto volo di due aquile, abbiamo calzato le ciaspe e siamo scesi velocemente tagliando fuori traccia, mentre il nutrito gruppetto di ciaspolatori, sbucato dall'ultima curva nel bosco, cominciava a salire gli ultimi tornanti.






Scesi velocemente fino quasi alla casera, nel frattempo presa d'assalto dai bambini del paese vicino, abbiamo poi ripreso la strada di rientro.




Alle 15:00 eravamo già in centro a Forno, a goderci una meritatissima bibita fresca, prima di rimetterci sulla trafficata strada verso casa.
Solo a sera ho avuto conferma che le mie sensazioni erano fondate e che in quel gruppetto di ciaspolatori schivato di solo pochi metri, c'era un amico!


Con questa piacevole e tanto desiderata cima quest'anno ho fatto l'en plein delle cime panoramiche del zoldano: Col Duro, Monte Pònta e finalmente il soleggiato Spiz de Zuel.
E son soddisfazioni!!!

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