giovedì 20 dicembre 2018

Passi antichi


Era già da almeno un paio di inverni che ogni volta che si passava nei paraggi del Cuarnan mi studiavo la lunga dorsale prealpina che si innalza rapida dalla pianura come il dorso di un essere primordiale ... e finalmente - complice un po' di pigrizia prefestività che ci fa scegliere mete più vicine a casa - l'occasione giusta è arrivata!


Partiti da Sottocastello - dopo aver superato la galleria della Strade dal Turc abbiamo cominciato a salire lungo un troi dall'aspetto antico ma ben curato.
Inizialmente il rado bosco di carpini spogli lasciava intravvedere il magro terreno calcareo poi, salendo, non senza sorprenderci, in un paio di svolte ci siamo ritrovati a pestare il terreno ricco di humus nel fitto di castagni e noccioli.

Dopo un'altra svolta, in un bel poggio con delle betulle, in breve siamo usciti sui prati lungo il versante sud, arrivando ad un collinotto panoramico. Qui ci siamo fermati un momento a studiare il crocevia dei sentieri sentieri visibili che ci hanno stuzzicato per qualche prossima escursione.













Ripreso il cammino, risalendo le ripide pale ricoperte di erba secca ed ingiallita, siamo arrivati ad un pianoro carsico, quindi, risalito l'ultimo tratto, passando davanti al bel Ricovero Pischiutti del CAI di Gemona, abbiamo percorso la panoramica cresta finale, fino ad arrivare alla Chiesetta del Redentore, che come un faro veglia su tutta la pianura sottostante.









Ristorati da un rapido squarcio di sole, giusto il tempo di una breve pausa prima che il vento insistente ci ricacciasse subito verso valle, siamo riusciti ad avvistare anche qualche bella cima innevata in lontanaza, oltre al ripido versante che sale al Cjampon ...


Contrariamente alla salita, lungo la quale gli incontri erano stati davvero molti e, in alcuni casi, anche occasione di qualche scambio di battute - si nota come questa sia la montagna "di casa" dei gemonesi  - siamo rientrati lungo il sentiero verso nord-ovest, tra boschi di faggi e pini neri,  fino ad intercettare la strada del paese, senza più incontrare nessuno fino alle prime abitazioni.




Attraversati gli antichi borghi a ridosso del Glemine, abbiamo poi ripreso le vie del centro storico fino a ritornare al nostro punto di partenza.





Giornata per lo più grigia, umida ed anche piuttosto fredda, ma molto gratificante.
Il Cuarnan ci ha davvero sorpresi per la varietà dei suoi paesaggi e sicuramente ci ha lasciato il desidero di tornare ad esplorane i sentieri.

E poi rientrati a casa ci siamo riscaldati con una bella tisana calda accompagnata da un ottimo panettone acquistato in centro ad Osoppo. Meglio di così!




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