giovedì 1 marzo 2018

BriviDi


Alla faccia di tutte le previsioni meteoterroristiche il vento ed il freddo sembrano essere comunque arrivati eccome!!!
Sarà anche un colpo di coda (?), ma l'inverno quest'anno sembra proprio voglia tornare a farsi sentire per quello che è.
Il problema era che come era - o come dovrebbe essere - ormai non ce lo ricordavamo più ...
Personalmente non ho nulla contro l'inverno - a parte il freddo e la mancanza di luce  :-)  - ma ho scoperto che con un briciolo di sofferenza pazienza, in montagna si può comunque godere di momenti meravigliosi anche durante la stagione "brutta".

La Valle Aurina è una zona che ho da sempre frequentato in estate ma, l'ultima volta, quando avevo espresso il desiderio di tornare da queste parti in inverno, non immaginavo certo fosse  così presto.
Questa volta, per l'uscita sezionale dei due giorni, invece del classico rifugio abbiamo sfruttato la formula garnì, così che mi è sembrato quasi di aver fatto un fine settimana di piacere (mancava solo la sauna) piuttosto che la solita uscita invernale.

Dopo un bel viaggio, arrivati nella tarda mattinata a Campo Tures, ci siamo sgranchiti le gambe con una passeggiata nel bosco - su un sentiero tutto all'ombra e ben ghiacciato - per ammirare le famose Cascate di Riva, risalendo poi fino al poggio della Cappella del Toblburg.
Giusto per fare una pausa e scaldarsi un po' al sole prima di rientrare.



 
 

 



 





Nel pomeriggio, causa il vento gelido ed impetuoso proveniente dalla Valle dei Dossi, nonostante i nostri buoni propositi, siamo stati costretti a rientrare velocemente in camera dopo esser riusciti appena ad arrivare alla vicina chiesetta del paese - un vero gioello! - ed attendere in relax "forzato" l'ora della cena, un po' come in rifugio ...


 
 




Domenica mattina - giornata a dir poco splendente, a dispetto delle previsioni - dopo un inizio un po' incerto, ci siamo incamminati nell'ombra (e te pareva!) della profonda valle, ingranando subito una bella marcia per scaldarci sugli stretti tornati del sentiero.






Presa quota velocemente, siamo sbucati nell'ampia conca assolata (e ventata) già in vista del rifugio.
Attraversato il pianoro, spronati dall'aria pungente ed invogliati dall'aver notato tutte le finestre aperte, dopo un ultimo colpo di reni su dritti per il ripido pendio finale, siamo quindi arrivati al rifugio, dove il tavolato d'ingresso ben pulito c'aveva pure dato un ultimo breve momento di illusione prima di scoprire che erano solo i preparativi per l'apertura  per la stagione scialpinistica da lì a pochi giorni.
Rassegnati ci siamo accomodati sulle panche al sole al riparo dal vento, facendo uno spuntino mentre arrivavano tutti, poi, dopo quattro chiacchiere con due scialpinisti autoctoni in discesa, ci siamo rimessi anche noi in cammino.
Per concludere degnamente, siamo saliti al piccolo laghetto appena sopra al rifugio, giusto per goderci il superbo panorama sul Collalto e per fare le foto di rito, prima di ridiscendere in fretta, pena il congelamento!






Ph. A.P.



Nonostante il freddo intenso e la brevità dell'escursione è stata davvero una bellissima giornata.
Peccato solo di essermi scordata di verificare le impostazioni della macchina fotografica ed aver così bruciato la maggior parte delle foto fatte in quota ... mi sa che sarà proprio un buona scusa per tornare di nuovo! Magari pure con il rifugio aperto ...

P.S.: E mentre scrivo anche in pianura è arrivata la neve ... e buon 1° MARZO!!!

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