mercoledì 20 dicembre 2017

in Alto


Il dislivello è una condizione mentale.
Soprattutto quando è poco. 

E intanto ci risiamo ...
Dopo l'ultima uscita di metà novembre mi sembrava fosse passata un'eternità - tante sono le cose accadute nel frattempo - ma allo stesso tempo è stato solo un battito di ciglia.
E meno male che poi per la seconda uscita se ne riparla tra almeno un altro mese!

E intanto mi sto rendendo conto che sto diventando sempre più rompiballe.
Ho sempre da ridire la mia sui percorsi: lunghezza, dislivello, difficoltà tecniche ...
Per non parlare poi in presenza di neve.
Ormai faccio pure le ramanzine a chi non controlla quotidianamente i bollettini neve valanghe!
Beh no, dai, non sono ancora presa così male, ma credo proprio di essere entrata nel ruolo del cane pastore e di sicuro sento la responsabilità delle pecorelle che accompagno.

Anche se poi è dura imporre (ed imporsi) un freno, soprattutto quando si punta verso l'alto ...

Ad ogni modo, uscita davvero semplice, anche se la neve non era delle più invitanti, con uno spesso crostone superficiale e lo strato sottostante quasi inconsistente.
Nella parte alta i versanti non erano propriamente rassicuranti da fare con il Gruppo, ma noi alla fine siamo arrivati fino all'inizio della conca del vallone, appena quanto ci è servito per trovare un posticino al sole per pranzare al "caldo" prima di rientrare.
Insomma, giusto per fare una passeggiata tra amici.

Però devo ammettere che - oltre a restare ammirata della loro capacità di condurre gli sci su una neve del genere - ho invidiato davvero tanto gli scialpinisti in alto sulla forcella e lungo la cresta ...

















Stavolta niente tramoto, ma tanto sole in Valle di Grugola ... 

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