giovedì 19 ottobre 2017

E Zac !!!


Eh no! Con delle previsioni del genere non si può sprecare la domenica con una passeggiatina di ricognizione o restando ad impigrirsi a letto ...
Bisogna proprio sfruttare la giornata a pieno con un bel giro lungo. Magari approfittandone pure per tirar fuori l'imbrago.

E così, quello che non ci ha concesso di fare questa estate ce lo siamo ripreso ora.
Ora che dovremmo esser prossimi all'inverno e invece ci sono ancora giornate quasi estive. Alla faccia dei cambiamenti climatici!


Lasciati i nostri letti caldi di buon'ora (ma non troppo dai ...) già ci preparavamo all'idea del freddo dell'alta quota. E invece, non appena arrivati a destinazione, ci siamo resi conto che sarebbe stata una giornata di cielo limpido e sole caldo ... anche se ancora non immaginavamo quanto!


Così, dopo aver raggiunto il Passo, dopo aver armeggiato un po' con gli imbraghi (stavolta, con noi poveri vecchi escursionisti tutti acciaccati, c'era anche un mio collega, promettente giovanotto dal passo lungo che voleva provare la sua prima ferratina), abbiamo cominciato a risalire verso la lunga dorsale, tra passaggi sospesi, cenge ombrose, tratti attrezzati e numerosi saliscendi piuttosto sfiancanti per quanto semplici.
Davvero una splendida cavalcata a fil di cresta e su di noi nemmeno una nuvola ... solo qualche parapendio e numerosi gracchi apparsi puntualmente all'ora di pranzo!

Estremamente piacevole è stata la grande varietà degli strati geologici - rossi pastosi, grigi compatti, gialli friabili, bianchi cristallini, bianchi farinosi e grigi scuri vulcanici - attraversati, a segnare un confine, anche fisico, tra le diverse ere e i vari gruppi montuosi.
Ma forse, ancor più drammaticamente sorprendente, è prendere consapevolezza che queste creste fossero abitate da uomini durante la Guerra, testimoniato dalla presenza di gallerie, trincee, ricoveri, postazioni, scalinate ...
Ferro, legno e roccia sono ancora lì, memoria muta, a raccontare un difficile passato.


 Arriverà ... ?!


 










 




 




 

  

E così, dopo aver lasciato il settore austrungarico passando oltre Cima Costabella, siamo entrati nel territorio italiano, dove abbiamo trovato il famoso "Castel".
Visitato l'incredibile maniero, un'ultima vertiginosa scala ci ha fatto uscire sulla forcella qualche decina di metri più sotto all'uscita del sentiero attrezzato. Certo, volendo, ce ne sarebbe stato ancora quasi altrettanto da percorrere ... ma la giornata era già stata abbastanza intesa per tutti!


















Scendendo tranquillamente a valle, godendoci per quanto più possibile l'ultimo sole caldo, ci siamo ben ripromessi di tornare in futuro per completare la via.
Per un'altra grandiosa giornata di luce lungo le creste ...




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