venerdì 2 novembre 2018

Ricominciamo dalla fine


Quest'ultimo periodo è stato davvero impegnativo. Anzi, direi devastante ...

Anche quando si prende una buona rincorsa, proprio all'ultimo l'abbrivio iniziale sembra venir meno e, ad un certo punto, diventa necessario cominciare a scavare in sé stessi per trovare forza e motivazioni sufficienti ad arrivare al traguardo finale.
Sono come l'ultimo centinaio di metri prima di una cima, quelli più tirati, quelli che non finiscono mai, quelli che bisogna fare attenzione perché un passo falso potrebbe rovinare tutto.
Eppure già lo sai che quando arriverai a toccare la tua meta avrai già dimenticato tutta la fatica, tutte le ore spese per arrivare fin lì e che ricorderai solo i (tanti) momenti belli.

E poi la meta diventa già solo un'altra tappa lungo il cammino ...


Ormai più di un mese fa ci siamo ritrovati per l'ultimo appuntamento del Corso AE prima dell'esame finale.
Devo ammettere che sta volta ero particolarmente nervosa perché si trattava delle prove pratiche di manovre di corda e progressione in ferrata, cose in cui so di avere parecchie lacune.
La location erano i  dintorni del Rifugio Campogrosso, di cui ho un ricordo particolarmente forte della prima volta in cui ci sono stata, durante gli esami per la qualifica sezionale, ma che poi ho avuto modo di apprezzare anche in altre occasioni, sicuramente per il magnifico paesaggio delle Piccole Dolomiti in cui si trova, sia per l'ottima cucina ...

Arrivati il sabato mattina presto ai piedi della Sisilla, con un certo malincuore abbiamo dovuto rinchiuderci in aula mentre il parcheggio di fuori si andava riempiendo all'inverosimile per i tanti escursionisti che approfittavano della bellissima giornata di sole.
Per fortuna poi alla sera siamo riusciti a rubare gli ultimi raggi di luce per andare a sgranchirci ed ossigenarci un po'.










Domenica mattina altra sveglia ingrata e poi (quasi) subito pronti per partire zaini in spalla pieni di imbraghi, caschi, corde, cordini, ramponi, picozze ... insomma tutto il necessario per fare 500m dal piazzale e mettersi a giocare agli alpinisti in ghiacciaio ... sul prato!
Ma finita la parte divertente è venuto il momento di riboccarsi le maniche: divisi in piccoli gruppetti siamo stati impegnati per tutto il resto della mattinata a tirare corde e ad arrampicottarci in "ferrata".
Certo, chi più chi meno, di errori ne abbiamo fatti tutti - anche i più "imparati" che credono di sapere sempre tutto! - ma alla fine è stato tutto molto positivo, più nel clima di un passaggio di conoscenze sul campo - fatto di prove e di consigli, ma pure di qualche sgridata - che di una rigida valutazione.





Sfiniti dai due giorni intensi, dopo aver festeggiato tra di noi, siamo stati invitati dal "padrone di casa", nostro distinto compagno di avventura, ad aggregarci alla loro allegra castagnata sociale.
E mandi!
 


Tempo una quindicina di giorni e ci siamo ritrovati per il fatidico fine settimana degli esami. 
Dopo uno splendido autunno dalle temperature estive, già nelle prime ore del sabato mattina le previsioni sembravano decisamente  diverse. 
Di sicuro non era il massimo per il nostro Gruppo che alla domenica doveva uscire per l'ultima escursione dell'anno in programma, ma per noi che avremmo passato entrambi i giorni segregati, non era poi così male.
Così, raggiunta Paluzza, nel cuore della Carnia, sotto una pioggia fine ma insistente, abbiamo cominciato il tour de force delle ultime lezioni concluso con il test scritto.
Tra lo stress e la stanchezza dell'ultimo perido di studio ed il potente raffreddore che mi ero presa nel frattempo, per me è stata soprattutto una prova di forza ... già tanto che avessi scritto il mio nome correttamente.



E domenica, con il colloquio finale - anche se in realtà abbiamo cominciato ad esser valutati fin da prima delle prove di ingresso ed abbiamo poi continuato ad esser sotto osservazione in ogni singolo momento - finalmente abbiamo concluso il corso!
Ad ogni modo, dopo aver festeggiato tutti assieme, sfogate tutte le tensioni, ci siamo affrettati ciascuno verso la propria casa, anche perché la situazione meteo sembrava sempre meno rassicurante ...




E poi chi se lo sarebbe mai potuto immaginare quello che è successo. Nel giro di un paio di giorni l'acqua, ed il vento in una sola notte, hanno cambiato per sempre le montagne da come le conoscevamo ... 
Le notizie e le immagini che arrivano sono a dir poco terrificanti, la Natura ha scatenato tutta la sua furia. Ed ora ci ritroviamo attoniti, ad osservare il vuoto lasciato, di fronte ad una distruzione paragonabile solo ad una guerra.
Un monito per noi uomini difficile da ignorare.
 

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