sabato 7 aprile 2018

Corrente


In effetti erano un bel po' di mesi che la bike se ne stava in cantina a prender polvere ma, in previsione del ritorno della bella stagione, sembra tornata anche l'ora di riprendere a fare qualche giretto. Anche perché  c'è un certo progetto per cui dobbiamo cominciare a prepararci ...

Per ricominciare come si deve abbiamo deciso di sfruttare il fine settimana di Pasquaconchivuoi per rattoppare le camere d'aria, oliare le catene, ma soprattutto dare una bella scartavetrata al soprasella ...
A dire il vero, come prima uscita, l'idea iniziale era - forse - meno impegnativa, ma poi il meteo é venuto incontro al (mio) bisogno di riposo e così il sabato l'abbiamo dedicato al turismo in relax.




Ma alla domenica poi abbiamo recuperato eccome!
Lasciato subito dopo colazione il nostro B&B a pochi km fuori da Mantova centro, ci siamo subito immessi nella famosa ciclovia lungo il Mincio e, tenendo l'inconfondibile sagoma del Monte Baldo come riferimento, abbiamo fatto rotta verso nord.





Con le opportune soste - in particolare al caratteristico, ma fin troppo turistico per i nostri gusti, Borghetto sul Mincio  - abbiamo attraccato le nostre bike a Peschiera del Garda. Giusto all'ora di pranzo ...

 
 

Dopo aver debitamente pigreggiato al sole nella pausa postprandiale, abbiamo poi ripreso la via del ritorno.
Dribblando le famigliole in bici in fila per tre, abbiamo rifatto velocemente la prima metà del percorso - paesaggisticamente la più varia e piacevole - salvo poi cominciare ad esser frenati da un forte vento traverso.
Con in più la fatica che cominciava a farsi sentire, gli ultimi chilometri, in effetti, sono stati un po' difficili ... d'altra parte cominciare facendone quasi 80 direi che é già un buon inizio di stagione ...



Per Pasquetta invece ci siamo tenuti più leggeri...
La nostra idea era quella di fare un giro lungo le sponde selvatiche del Lago superiore del Mincio, in realtà, dopo un lungo e poco gradevole tratto sulla ciclabile suburbana, abbiamo riconquistato un po' di verde verso il Santuario di Grazie. Poi, finalmente, ci siamo (quasi) persi tra stradine ed argini, in un placido paesaggio dominato dai profumi intensi di campagna che, nonostante l'aria spesso familiare, per me è stato molto interessante a livello toponomastico: Rivalta, Sacca, Maglio ... nomi che richiamano immediatamente al fiume ed alle sue attività, naturali o umane che siano.








Completando quasi l'anello fino al nostro punto di partenza, dopo una dovuta sosta nel piccolo centro di Soave, abbiamo deviato verso la Riserva naturale di Bosco Fontana, un antica area planiziale, caratterizzato dalla Palazzina gonzaghesca incastonata nel centro.
Dopo averne percorso i tranquilli viali, rallegrati dai tuffi fulminei di migliaia di piccole rane lungo i rivoli d'acqua, abbiamo concluso in breve la nostra esplorazione rientrando verso casa.








Sono stati due giorni davvero intensi, una vera e propria salutare abbuffata pasquale, che ci hanno dato il modo di scoprire luoghi che, se pur conosciuti, possono svelare ancora molto della loro anima.
Prossima volta magari si torna anche per un Te ...



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