venerdì 9 giugno 2017

Relaxxx



Dopo i due fantastici giorni per monti al Passo Cason di Lanza ci restavano ancora un giorno e mezzo liberi ...

Così, salutate le simpatiche gestrici della Casera, siamo scesi a valle, dall'amica Hanny in Valbruna.
Poi, tempo di una bella rinfrescata, e siamo andati a farci un giretto in centro a Tarvisio.
Certo la nostra tappa immancabile era la libreria (da dove usciamo sempre a mani piene), ma poi ci siamo fatti pure il classico struscio per vetrine (sportive) ed aperitivo (analcolicissimo) ...
Ad esser sinceri però, l'intenzione principale era quella di ingannare il tempo per arrivare all'orario minimo consentito per la cena dalla mitica Giusi di Malborghetto ... e tipo che alle 19:00 eravamo già seduti al tavolo!

Per la domenica le idee su cosa fare erano abbastanza vaghe, anche per il meteo alquanto ballerino.
La cosa certa è che avevo voglia di fare un giretto semplice e tranquillo ...
E infatti, come ogni volta che faccio un pensiero del genere, abbiamo sperticato anche più degli altri due giorni precedenti!

Partiti in tutta tranquillità dalla Val Saisera ci siamo addentrati faticosamente lungo la sterrata, a tratti piuttosto ripida, nel bosco caldo ed umido: non ricordo di aver mai sudato così tanto ... sembrava di essere in una forresta sub-tropicale!







Per fortuna dopo un'ora abbiamo preso il sentiero, sempre ben ripido ma più ventilato e le gambe hanno cominciato a girare un po' meglio, così siamo arrivati al Rifugio Pellarini (al quale non ero mai stata) che si trova su un bel balcone panoramico affacciato sulla valle ed al cospetto delle fantastiche cime delle Giulie.
Gran bel posto nonostante la giornata particolarmente foschiosa ...









Mentre dopo di noi cominciavano ad arrivare parecchi altri escursionisti, non soddisfatti di quanto fatto, sfidando un po' le nuvole minacciose sopra di noi, abbiamo deciso di fare una piccola variante per la discesa ed allargare il giro fino alla Sella Prasnig.
Giusto così, per non rifare il sentiero di salita e vedere qualcosa di nuovo ...
Peccato solo che il sentiero fosse poco più di una traccia infame tagliata nei mughi che saliva su dritta lungo la costa.
E devo dire che mi sono stupita non poco quando mi sono trovata di fronte un'altra escursionista (ma la sopresa dall'altra parte è stata la stessa) e non magari, chessò, una lince ...





Dopo la sella, a parte un tratto piuttosto ripido tra i faggi ed un canalone franato, il sentiero - con i segni di un'antica frequentazione - era anche molto bello, tanto che poi siamo arrivati all'auto anche abbastanza velocemente.







Però la prossima volta che voglio fare un giretto rilassante meglio che controlli meglio i dislivelli ...



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