martedì 5 agosto 2014

Cavallo (siamo quasi a ...)


Sabato, dopo mille remore, alla fine mi sono decisa a comprare un nuovo paio di pantaloni da escursionismo - accorciabili tramite zip - apposta per la Sicilia e domenica li ho voluti subito testare, anche nella speranza che cedessero ( ... o loro o io ... ) quel po' che serve per arrivare giusti al cavallo e diventare comodi ...

Veramente la mia idea era più che altro quella di fare qualche altro passo con il mio Amore prima di partire, che so già che sul bagaglio peserà molto di più la sua lontananza che non il ricordo dei momenti passati insieme.
Le previsioni - manco a dirlo - non erano delle migliori e avevamo deciso di fare un giro in Cansiglio e muoverci (molto) presto in modo da rientrare prima che venisse brutto.

Così, poco prima delle 8:00 e dopo aver scarponato un po' di asfalto, eravamo già al Pian delle Lastre a prendere il sentiero che porta al Rifugio Semenza.
Sebbene il Cansiglio - essendo uno dei primissimi rilievi che si incontrano - sia considerato da molti la montagna "di casa", io ho cominciato a frequentarlo solo negli ultimi anni e va da se che non ero mai salita al Semenza, così seguo fiduciosa (e ancora semiaddormentata) le impronte dell'Uomo, che conosce e frequenta questi posti fin da bambino, e intanto mi spiega, mi racconta e mi incanta ...
Proseguiamo tra fango, radici e rocce umide per il sentiero degli alberi secchi (n° 926) che sale deciso, prima tra i faggi poi nei prati, al cospetto della Cima delle Vacche, per poi cambiare versante e proseguire, abbastanza in quota, lungo la Val de Piera. 
Qui, complice qualche primo raggio di sole, comincio a gustarmi la grande varietà di fiori presenti: saranno più di una dozzina solo quelli che riconosco. Provo anche a scattare qualche foto per distrarmi: il sentiero è largo, ma il salto verso valle è notevole.





Il rifugio ormai è vicino e, appena salgono le nuvole, lo vediamo in testa alla valle, quasi sospeso sulla forcella. Alla mattina siamo partiti senza quasi nemmeno fare colazione, così allunghiamo il passo, pregustandoci già una bella fetta di dolce ...
Non sono ancora le 10:00 che arriviamo in rifugio, non c'è nessun altro a parte noi e alcuni runners che si fermano per una birra veloce all'esterno. La struttura è stata risistemata da alcuni anni e l'interno è davvero molto accogliente.





Usciamo dopo colazione che la valle è illuminata dal sole e decidiamo di salire un'altro po' e, dalla forcella Lasté puntiamo subito all'omonima cima. Inizialmente, proseguendo tra prati e dossi calcarei, la cima mi sembra lontana e non sono molto convinta, invece poi, un'ultima rampa erbosa, e siamo in vetta ... giusto in tempo per trovarci nel bel mezzo di una nuvola fredda ed umida ... mentre alle nostre spalle, verso il Pian Cavallo, comincia a tuonare, e decidiamo di scendere subito.
In vista del rifugio, che nel frattempo si è popolato, le nuvole si sono diradate (anche l'unica di tutta la mattina su cima Lasté!) ed è tornato fuori il sole.
Siamo indecisi se fermarci a pranzare, sono appena passate le 11:30, ma l'idea di schivare la pioggia prevale e proseguiamo diretti verso valle. Stavolta prendiamo il sentiero classico (n° 923) che scende in fondo alla Val de Piera, passando per il Sasson della Madonna, e poi entra nel bosco, fino a sbucare di nuovo al Pian delle Lastre.
Mentre incrociamo solo persone che salgono, noi ce la prendiamo comoda a goderci i fiori, le nuvole e il bosco e a far esperimenti con la macchina fotografica. 















 


Alle 14:00 siamo a valle, ormai a pochi minuti dall'auto, che sentiamo il temporale proprio verso il rifugio: per oggi possiamo dire di averla scampata bella ... e poi siamo arrivati in tempo per gustarci anche un bel pranzo in malga ... alla faccia dei pantaloni stretti!

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