Non si può attraversare luoghi incantati sapendo che è inutile desiderare di poter fotografare ogni foglia, ogni fiore, ogni ramo del bosco ... che se le immagini impresse nella macchia non riescono che a rendere in minima parte la bellezza della natura, resta un misero tentativo anche quella di imprimersela tutta negli occhi ...
Ogni svolta del sentiero, ogni sguardo, apre scenari nuovi ...
Ogni passo è una nuova meraviglia di fronte a tanta perfetta semplicità: difficile non sussultare, difficile staccarsene e proseguire oltre ...
E di passi ne abbiamo fatti molti questa volta, lenti e carichi fino al bivacco ... per attraversare il giorno ed arrivare in cima per godere di una notte lontana dal mondo ...
Quassù si gode dei ripidi pendii erbosi, delle creste rocciose e friabili, delle nuvole che corrono rapide e degli animali che fuggono ancora più veloci ...
Qui si condivide il tepore della stufa e l'umido del bivacco mentre ci si dividono pane e ricordi ...
E le anime fanciulle ritornano libere e leggere ...
E le anime fanciulle ritornano libere e leggere ...
L'allegra combriccola ...
Kanin
Le due Babe
Ruderi di Lom
Stray
Mille colori lungo il sentiero ...
Il bivio del vecchio faggio
Si scioglie la neve e fioriscono i prati alti
Benvenuti
Cresta di Indrinizza e Monte Sart
Il Dan!
Jof di Montasio rannuvolato
Ciao!
Dopo la pioggia, la luce della sera sulla valle del Fella
Buongiorno
Primula
Solitario
Laggiù ...
Le Cime del Monte Musi
Arriva la pioggia
Sentiero 643, Bivacco Igor Crasso, Val Resia
Nessun commento:
Posta un commento