martedì 29 aprile 2014

Non si può ...


Non si può attraversare luoghi incantati sapendo che è inutile desiderare di poter fotografare ogni foglia, ogni fiore, ogni ramo del bosco ... che se le immagini impresse nella macchia non riescono che a rendere in minima parte la bellezza della natura, resta un misero tentativo anche quella di imprimersela tutta negli occhi ...
Ogni svolta del sentiero, ogni sguardo, apre scenari nuovi ...
Ogni passo è una nuova meraviglia di fronte a tanta perfetta semplicità: difficile non sussultare, difficile staccarsene e proseguire oltre ...

E di passi ne abbiamo fatti molti questa volta, lenti e carichi fino al bivacco ... per attraversare il giorno ed arrivare in cima per godere di una notte lontana dal mondo ...

Quassù si gode dei ripidi pendii erbosi, delle creste rocciose e friabili, delle nuvole che corrono rapide e degli animali che fuggono ancora più veloci ...
Qui si condivide il tepore della stufa e l'umido del bivacco mentre ci si dividono pane e  ricordi ...
E le anime fanciulle ritornano libere e leggere ...

L'allegra combriccola ...

 Kanin

 Le due Babe

 Ruderi di Lom

 Stray

 Mille colori lungo il sentiero ...

 Il bivio del vecchio faggio

 Si scioglie la neve e fioriscono i prati alti

 Benvenuti

 Cresta di Indrinizza e Monte Sart

 Il Dan!

 Jof di Montasio rannuvolato

 Ciao!

 Dopo la pioggia, la luce della sera sulla valle del Fella

 Buongiorno

 Primula

 Solitario

 Laggiù ...

 Le Cime del Monte Musi

Arriva la pioggia

Sentiero 643, Bivacco Igor Crasso, Val Resia

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