mercoledì 11 luglio 2018

ON-off


Cimon, Schénon, Cornon.
Pur avendo già fatto il Sentiero dei Campanili qualche anno fa, dalle poche altre informazioni raccolte, confesso che il resto del percorso mi inquietava un po' ...

Partiti nel primo pomeriggio del sabato, dopo una comoda salita con gli impianti fino a Passo Feudo, siamo saliti velocemente lungo il bel sentiero geologico fino al nuovissimo rifugio Torre di Pisa.
Purtroppo, dopo una mattinata non proprio delle migliori, a salire ho arrancato non poco a causa di un potente raffreddore causato da un mix letale di aria condizionata polare (grazie collega!) e conseguenti sbalzi di temperatura a dir poco acrobatici - con magari, non ultimo, pure qualche bacillo extra ... - che, con il vento freddo in quota, mi ha fatto venire un po' di febbre.











Così alla domenica, pur essendomi portata a presso tutto l'armamentario da ferrata - dopo aver declinato le gentili proposte di farmi calare direttamente dalla teleferica del rifugio - ho fatto colazione con la dovuta dose di paracetamolo e poi via zaino in spalla per il percorso più semplice!
Che poi una volta preso il via, a parte arrancare su ogni metro di salita, tutto sommato me la sono anche cavata bene. 
Fortunatamente, mentre il gruppo dei più ferrati attaccavano l'impegnativo percorso delle creste, noi avevamo più tempo a disposizione, così ho potuto godere anche di un paio di lunghe soste alla Forcella dei Campanili e poi al bel bivacco Latemar.













Ma poi abbiamo avuto modo anche noi di divertirci ...
Per cominciare abbiamo dovuto superare lo scalino roccioso per raggiungere la testata della Valsorda, che ha fatto ben sudare non solo me, tra tratti esposti e qualche passaggio più tecnico.
Dopo una meritata pausa vicino ad una malga - sotto lo sguardo tutt'altro che cordiale di qualche manzetto - ormai eravamo pronti ad una rilassante discesa fino al paese ma, ripreso il cammino,ci siamo invece resi conto ben presto che il violento nubifragio di qualche giorno prima si era portato via buona parte della strada forestale, costringendoci prima ad alcuni guadi e poi ad una deviazione fortuita, prima di ritrovare il nostro sentiero, fortunatamente in stato quasi accettabile.













Infatti ci siamo trovati a percorrere il camminamento di servizio di un antico "canal de le bore", un canale utilizzato per il trasporto del legname a valle, rimasto praticamente indenne.








E, alla fine, concluso il nostro sentiero avventura, siamo arrivati in paese appena in tempo per andare a recuperare i nostri amici!


 


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